lunedì, dicembre 25, 2006
Eroi o boia?
martedì, dicembre 19, 2006
brussels brussels
Il nome del fu PRT, in conclusione, è cambiato in Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartitico; i nostri ( io sono iscritta ) dirigenti ci hanno spiegato che radicale in molti paesi sta per estremista e anche un pò violento, quantomeno disobbediente incivile, sia di sinistra nel sud est asiatico, ma anche in america, sia di destra nel sud america. Chissà perchè sud est asiatico e non sud americano... mah? Misteri dolorosi della lingua!
Quindi da militonti a transitonti.
Il tranpartito ci sta altrettanto bene perchè spiega che noi si esce con tutti ma non si dorme con quasi nessuno.
A 10 giorni dalle quattro giornate di brussels ho avuto la conferma che il consiglio generale ha votato la mozione udite udite
il fu PRT è morto e risorto!
Stormi di popoli con le pezze al culo e sulla pelle vengono a noi cercando democrazia e pace!
Avremo un congresso se ci siamo e un segretario, o una segretaria, vedi mai?
E, stupefacente! il consiglio assume l'appello per la pace e per l'allargamento dell'Unione Europea di Marco Pannella con un contratto di tre mesi rinnovabile.
Qui va il testo normale. Chiamalo testo normale
a presto e lo vogliamo fare un commentino alla buona novella?
Qui va il testo nascosto
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giovedì, dicembre 14, 2006
Offendetemi, please
Insultatemi, per favore! Qualcuno mi umili e mi offenda dicendomi che sono io la stupida, la distratta, la turpissima foemina pigra settanta volte sette che, per sua colpa, sua colpa, sua grandissima colpa, non ha ascoltato radio radicale in modo da sentire il Ministro per il Commercio con l'Estero e le Politiche Europee Emma Bonino chiedere a Teheran conto degli studenti scomparsi (saranno mica a bere il polonio al sushi bar con gli elettrodi applicati alle parti basse?). Sul sito non c'era niente in merito, ma non vuol dire. Emma Bonino, Ministro per il Commercio con l'Estero e le Politiche Europee, non può aver taciuto, non può aver fatto mancare il suo sostegno a quegli eroi che rischiano, e davvero rischiano, la vita.
Devo per forza essere io che non mi sono informata!
mercoledì, dicembre 13, 2006
questioni razziali
Tanto per tornare al quotidiano locale, in tutti i sensi.
E' stata trovata una testa di maiale nei pressi del cantiere per la costruzione della cosiddetta "moschea di colle", anche se il parlamentare, presumo ds, che l'ha difesa durante l'interrogazione parlamentare di qualche giorno fa ha detto che il suo nome è "centro di cultura islamica". E fin qui niente di strano; già borghezio ci aveva iniziato a queste simpatiche forme di lotta non violente ( se non verso il maiale, che, si sa, è comunque un porco ).
Ciò che mi sembra incredibile è il commento del sindaco della ridente ( che ci avrà da ridere, con quel nome che è una contraddizione fatta nome? ) cittadina di Colle Val d'Elsa, tale Brogioni, che ha dichiarato: sono certo, non è stato un colligiano! E perchè, di grazia? Forse che il signore, dopo aver spruzzato vino pane e olio sull'europa, che poi se non c'erano Pan, Dionisio e compagnia bella, sai che ci facevano con l'uva? un bel nulla, ha spruzzato su colle il privilegio divino dell'intelligenza? Non ci pareva, ci saremo sbagliati ( plurale bordiniano ). Mah boh speriamo bene. signora mia, dove si andrà a rifinire... io comunque penso di trasferirmi in azerbaigian, dalla parte sinistra di baku.
Etichette: dina
lunedì, dicembre 11, 2006
A modest proposal
Ci rivedremo come le spie russe e color che alla Cecenia pensano a bere del Polonio al Sushi Bar o forse non ci troveremo mai ...?
Operai del sabato mattina
Da brava operaia stai sotto la pioggia, all'umido a distribuir volantini (però col palloncino giallo in mano, coi bambini che ti guardano con gli occhietti pieni di invidia) per far capire a chi ti circonda i perchè e i percome della necessità di una legge sull'eutanasia. Distribuisci a destra e a manca la lettera si Welby a Napolitano, fai sano spam a tutta la tua rubrica di posta per far firmare online la petizione al parlamento italiano, e cosa ottieni? Telefonate e messaggini di gente che ti dice che ti ha visto alla televisione al tgr e che in video vieni bene (che poi io di questa cosa mica sono tanto convinta, soprattutto dopo una nottata di mal di stomaco e una mattinata all'addiaccio).
Ma di Pietro (!?!?) Welby, affetto da varie malattie neurodegenerative e non, padre di inesistenti figlie, niente. O comunque troppo poco.
Ma di Pietro (!?!?) Welby, affetto da varie malattie neurodegenerative e non, padre di inesistenti figlie, niente. O comunque troppo poco.
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Malbela lingvo/0
Volevo ascoltarmi, del Consiglio Generale, almeno gli interventi di Bandinelli e Capezzone (duro avere compagni che si odiano, ma il lesso è sempre lesso) e invece non ho potuto perché su RR la mattinata del 9 dicembre è disponible in francese, inglese o esperanto - ma non in italiano! Simpatico inciampo di una malbela internacia lingvo che quasi nessuno parla e a proposito della quale vorrei dire che.
Forse di un esperanto c'è bisogno. Ma che debba essere l'esperanto - c'è da parlarne.
domenica, dicembre 10, 2006
beati sono i morti e soprattutto i risorti e le maiale delle mamme/10
Per la numerazione del post, vedi precedente. Per il resto, perplessità peccatrice di chi indura nella perplessitazione e nel perplimimento (neologismi plurali, multietnici, rispettosi dell'alterità e volti all'inclusione delle diverse culture, approvati dall'arcigay e lesbiche, dalla resistenza Uigura e anche dall'associazione per la difesa dei diritti delle finte bionde scaccolatrici di Villa Stanazzo con distaccamento anche a Marina di Villa Stanazzo).
Ci dice il dubbioso e presumibile braccini che, a Milano, De Lucia avrebbe dichiarato di preferire gli "operai" agli "intellettuali". Prestiamo fede al dubbioso dubitante e presumibile, ebbene, qualcuno mi spiega cosa avrà mai voluto dire il De Lucia? Innanzi tutto, cosa intendeva per operai? E poi, quali operai? Quelli che, come tutti ben sappiamo, appartengono alla classe operaia che, prima di andare in Paradiso, affolla con i suoi esponenti il Parlamento e le più varie assemblee rappresentative? Perchè, come tutti ben sanno e se non sanno possono controllare, l'Italia non è un'asfittica oligarchia, non c'è il minimo scollamento fra elìte e paese reale, non si può certo dire che chi ponza come l'ape che ronza sui problemi dei 'ggiovani, delle donne e dell'immigrazione e del lavoro precario non prenda mai il pulmann e non sappia neanche dove sono quelle periferie così avvilenti da non avere neppure un nome ma solo una denominazione da 1984 di Orwell, tipo Cep, Zen e simili.
Saremo pure radicalmentre santi (io no, me ne tiro fuori, ma del resto non ho il cash per farmi la tessera quindi posso essere radicale nell'animo ma santa proprio no, l'empireo degli eletti costa, oh se costa), ma siamo sicuri di sapere di cosa stiamo parlando?
segue ma non conclude...
dove s'era rimasti?
le proposte di pannella sono tre:
congresso a primavera, cambio del nome, satiagrà per la pace
poi si è incazzato sul fatto degli stati nazionali che non devono più esistere punto e basta e sono un retaggio asfittico del passato sono brutti sporchi lerci e cattivi e vanno messi al muro.
Personalmente sono molto attaccata al primo punto poi per le azioni quali e come e quando si vedrà dopo ma pannella insiste perchè pensa che è urgente e si capisce; le condizioni in cui viviamo su questo bel pianeta di merda sono tali da far credere urgente l'azione.
Poi mi ha molto confortato, mirabile dictu, Daniele Capezzone. L'ho incontrato nel fumoir e mi ha spiegato: le parole degli scienziati di tutto il mondo sul fatto che il clima, il mondo e con essi l'economia subiranno forti shock entro i prossimi 15 anni sono, semplicemente, tutte stronzate. Meno male! E io che ci avevo creduto! Per fortuna il mondo è pieno di gentili signori che colmano le lacune dovute alla mia femminile ignoranza.
Venendo al secondo punto, il nome, chiamalo PRTTN, chiamalo PR, chiamalo Mario, chiamalo come vuoi ma usalo. A buon intenditor poche parole. A dopo
le proposte di pannella sono tre:
congresso a primavera, cambio del nome, satiagrà per la pace
poi si è incazzato sul fatto degli stati nazionali che non devono più esistere punto e basta e sono un retaggio asfittico del passato sono brutti sporchi lerci e cattivi e vanno messi al muro.
Personalmente sono molto attaccata al primo punto poi per le azioni quali e come e quando si vedrà dopo ma pannella insiste perchè pensa che è urgente e si capisce; le condizioni in cui viviamo su questo bel pianeta di merda sono tali da far credere urgente l'azione.
Poi mi ha molto confortato, mirabile dictu, Daniele Capezzone. L'ho incontrato nel fumoir e mi ha spiegato: le parole degli scienziati di tutto il mondo sul fatto che il clima, il mondo e con essi l'economia subiranno forti shock entro i prossimi 15 anni sono, semplicemente, tutte stronzate. Meno male! E io che ci avevo creduto! Per fortuna il mondo è pieno di gentili signori che colmano le lacune dovute alla mia femminile ignoranza.
Venendo al secondo punto, il nome, chiamalo PRTTN, chiamalo PR, chiamalo Mario, chiamalo come vuoi ma usalo. A buon intenditor poche parole. A dopo
Etichette: dina
Beati i morti e soprattutto i risorti e le maiale delle mamme/7
Questo post è evidentemente il settimo della sua serie sciagurata perchè se I santi, i morti e il resto dei giorni ostenta il /3 senza che vi sia la puntata numero 2, allora si dimostra il mio teorema che ha come ipotesi l'assoluta opinabilità del far di conto (e poi vi siete mai chiesti perchè molestare, prendendolo, il celeberrimo e fanigerato punto a caso nello spazio che sta lì a farsi bellamente i fattacci suoi?).
Questo post lo scrivo per confessare . Dissi che ero una donna e non una santa, che mi piacciono i santi morti, tipo il levitante in aria e copione dalla Madonna san Giuseppe da Copertino, simpatico e innocuo, e non i fastidiosissimi, petulanti e oggettivamente pericolosi santi ancora respiranti sull'orbe terracqueo.
Ebbene, anch'io mi sentii santa in vita, eletta fra la schiera degli eletti radicali. Le manifestazion di questo mio stato furono inquietanti. Torno indietro di qualche anno. Pannella giunse in Firenze sul carro di fuoco per arringare gli attapirati, smunti, sfiduciati e frequentemente scioperanti affamati cercatori di firme per le 25, dico 25, proposte di legge. In quel fausto giorno pronunciò questa frase (la citazione è più o meno letterale) : "siamo coglioni, è vero, ma è bello essere coglioni così, essere coglioni battendoci da una vita per queste cose". A quel punto la vostra eroina fremette, le si sciolse il sangue nelle vene, la sua pelle d'alabastro si colorò del più delicato color della rosa, appassionatamente i suoi occhi stellati guadarono Lui, ed ella, schiudendo le labbra di corallo, sussurrò o, forse, gemette :"Sì, Marco, sì, dillo ancora, dimmi ancora che sono una cogliona".
Ancora, ancora, perchè non ho più fatto una sciopero della fame senza Te, e non me ne frega niente senza Te, e anche se arrivasse un angelo direi: non mi fai raccogliere firme o fare presidi al freddo e al gelo come Lui!
Qui finisce la triste e lacrimevole istoria della mia radical santità, con la quale ho smesso senza neanche passare da Muccioli. Rivendico di essere donna e non santa e mi faccio pure portare nel bosco di sera.
Ma questa è un'altra storia e sarà raccontata un'altra volta...
venerdì, dicembre 08, 2006
diletti figli,
tra poco parla pannella cosi' saro' breve.
Si e' concluso il seminario sulla via europea alla promozione della democrazia che e' chiaramente non una via ma un vicolo cieco, visto che le istituzioni europee non sono in grado di promuovere ne' migliorare la democrazia neanche nel suo interno, figuriamoci all'esterno...
Tocca quindi a noi, eroici radicali del terzo millennio, con il nostro pletorico consiglio finalmente nel pieno della legalita' della composizione, finalmente in grado di convocare il congresso che elegga un segretario e indichi una o piu' linee di azione finalmente reale.
Ieri hanno parlato le associazioni di aerea radicale, cercando di spiegare ai turkmeni e agli uiguri il caso welby e l'importanza politica della lingua esperanta. No no no comment
Poi ha parlato la ministra nostra emma bonino che ci ha depresso fino in fondo ricordando le difficolta' economiche e pratiche e di risorse e ecc. Lei dice che e' perche' siamo troppo onesti, perche' siamo gli unici al mondo che pretendono la trasparenza delle donazioni ( infatti sono cosi' trasparenti che quasi non si vedono).
Io dissento, ebbene si, perche' sarebbe come dire che se io non guadagno abbastanza e' colpa della societa' come si diceva in tempo, o del sistema, o del dannato mondo cane. Dopodiche' non rimane che buttarsi in arno.
Preferisco pensare, finche' sono viva, che se anche ho fatto del mio meglio questo meglio non e' ancora abbastanza, che e' possibile fare ogni giorno qualcosa di meglio, e che voglio farlo perche' ci sono potenziali che non e' buono e giusto buttare in arno; cosi' e' per me, cosi' e' per il partito radicale nonviolento transnazionale transpartito e tra un po' ci vorra' una tessera lunga un metro oltre che un congresso lungo una vita solo per pronunciare o scrivere il nome.
Non e' finita, ora vado a sentire il Vate, scusate le difficolta' tecniche ma le tastiere belghe sono incomprensibili come il loro caffe'. Au revoit e remerci.
tra poco parla pannella cosi' saro' breve.
Si e' concluso il seminario sulla via europea alla promozione della democrazia che e' chiaramente non una via ma un vicolo cieco, visto che le istituzioni europee non sono in grado di promuovere ne' migliorare la democrazia neanche nel suo interno, figuriamoci all'esterno...
Tocca quindi a noi, eroici radicali del terzo millennio, con il nostro pletorico consiglio finalmente nel pieno della legalita' della composizione, finalmente in grado di convocare il congresso che elegga un segretario e indichi una o piu' linee di azione finalmente reale.
Ieri hanno parlato le associazioni di aerea radicale, cercando di spiegare ai turkmeni e agli uiguri il caso welby e l'importanza politica della lingua esperanta. No no no comment
Poi ha parlato la ministra nostra emma bonino che ci ha depresso fino in fondo ricordando le difficolta' economiche e pratiche e di risorse e ecc. Lei dice che e' perche' siamo troppo onesti, perche' siamo gli unici al mondo che pretendono la trasparenza delle donazioni ( infatti sono cosi' trasparenti che quasi non si vedono).
Io dissento, ebbene si, perche' sarebbe come dire che se io non guadagno abbastanza e' colpa della societa' come si diceva in tempo, o del sistema, o del dannato mondo cane. Dopodiche' non rimane che buttarsi in arno.
Preferisco pensare, finche' sono viva, che se anche ho fatto del mio meglio questo meglio non e' ancora abbastanza, che e' possibile fare ogni giorno qualcosa di meglio, e che voglio farlo perche' ci sono potenziali che non e' buono e giusto buttare in arno; cosi' e' per me, cosi' e' per il partito radicale nonviolento transnazionale transpartito e tra un po' ci vorra' una tessera lunga un metro oltre che un congresso lungo una vita solo per pronunciare o scrivere il nome.
Non e' finita, ora vado a sentire il Vate, scusate le difficolta' tecniche ma le tastiere belghe sono incomprensibili come il loro caffe'. Au revoit e remerci.
Etichette: dina
giovedì, dicembre 07, 2006
disubbidisco pure a brussels
Trovato! L'internet point del parlamento europeo si chiama info center, cioe' da ora vi sorbirete le cronache del Consiglio generale del pr che ancora non e' iniziato ma sta per.
Intanto forse non tutti sanno che la lista degli sfigati del mondo si e' arricchita di una lunga teoria di nomi refusi, come gli Acheh, gli Inkeri, i Nagalim, i Tartarstani, ecc.
Durante il seminario introduttivo sulla "Promozione della democrazia: la via europea" alla sesta voce di popolo oppresso che urlava Cosa fa l'Europa? mi sono un po' risentita e ho pensato che noi poveri scemi europei la democrazia ce la siamo conquistata da soli.
Poi un gentile signore ha colmato le lacune della mia femminile ignoranza e mi ha spiegato che noi europei ce la siamo conquistata da soli, si', ma grazie all'aiuto divino che ha fatto si'che noi avessimo il grano l'olio e il vino, mentre quegli altri non ce l' hanno.
Mah, boh, a dopo
Intanto forse non tutti sanno che la lista degli sfigati del mondo si e' arricchita di una lunga teoria di nomi refusi, come gli Acheh, gli Inkeri, i Nagalim, i Tartarstani, ecc.
Durante il seminario introduttivo sulla "Promozione della democrazia: la via europea" alla sesta voce di popolo oppresso che urlava Cosa fa l'Europa? mi sono un po' risentita e ho pensato che noi poveri scemi europei la democrazia ce la siamo conquistata da soli.
Poi un gentile signore ha colmato le lacune della mia femminile ignoranza e mi ha spiegato che noi europei ce la siamo conquistata da soli, si', ma grazie all'aiuto divino che ha fatto si'che noi avessimo il grano l'olio e il vino, mentre quegli altri non ce l' hanno.
Mah, boh, a dopo
Etichette: dina
mercoledì, dicembre 06, 2006
Il fumetto è vita (se è vero che la vita è fumetto)/1
L’inconsistenza della vita umana non è argomento che mi appassioni – e se scrivo qua dell’iconologia del San Soicchéiohillè del Pontormo e della relativa metamorfosi curturale in balloon è solo in seguito alla recente scoperta della divinità di Garth Ennis. Prima di 'sta teofania nemmeno sapevo che Garth è un rispettabilissimo nome gaelico e credevo anzi che non ci fosse altro Garth all’infuori della sillaba fantalinguistica che denomina il pianeta in cui i gorilla si sono auto-evoluti in specie senziente (teste David Brin e il suo ciclo delle Cinque Galassie). Ma la fatascienza ci fa una pipa, anzi se la fuma proprio (addormentando così “la bete” con lo stesso metodo praticato dal Tristano che ci ha suggestionato il titolo di ‘sto fumettoso pseudopost), e nel frattempo qua si voleva dire che.
The Preacher è un impasto di mitologia cristiana con una sceneggiatura degna di Tarantino. Ci sono anche svariate mommy majale. A saper usare fotosciòp, aggiungerei anche a loro la tuta in latex giallo radicale.
The Preacher è un impasto di mitologia cristiana con una sceneggiatura degna di Tarantino. Ci sono anche svariate mommy majale. A saper usare fotosciòp, aggiungerei anche a loro la tuta in latex giallo radicale.
martedì, dicembre 05, 2006
I Santi, i Morti e il resto dei giorni/3
E poi sono andato all’Assemblea annuale della Enzo Tortora di Milano. 'Sti buchi di culo di meneghini ciànno la sede, mica noi, e storica la sede, da tott’anni, e vissuta, e pure vicino a casa mia. Erano invitati anche Cappato e la Bernardini, ma hanno dato forfait perché forse ciavevano da ammazzare Welby. Però c’erano il Mecacci e De Lucia. Il primo ha detto: Mala tempora currunt! Viva l’America! Il secondo che le liste in Congresso mica le fa lui, cosa gliela vanno a menare? e comunque agli “intellettuali” preferisce gli “operai”. E c’era la Maria Antonietta Coscioni, reduce dalla copertina di Radikalna Strana, che s’è messa lì bellina bellò e a chi accusava 'sti “romani” di far perdere tempo all’assemblea ridicendo le solite cose e che invece ascoltassero ha detto: “Ciavete ragione”. Ma intanto c’erano i tortorini che si facevano i cazzacci loro, cazzi che sono risultati più interessanti di quanto credessi anche per uno come me che, oltre a essere dubbiamente eterosessuale (ma dalla mente davvero poco ospitale), delle beghe di quassù nulla sa e a ‘st’assemblea c’è stato solo la mattinata. Eddunque.
Si inizia con un bel dibattito sul regolamento dell’assemblea. Ordinato, rapido, sapido. Siamo radicali, olé. Il tesoriere uscente ha detto che la sede è sotto sfratto da cinque anni, che l’ufficiale giudiziario li va a trovare ogni tre mesi, che la scuola elementare con cui condividono il palazzo pur di buttarli fuori aveva cambiato la serratura e che a lui gli è toccato spendere 250 euri di fabbro per farsi aprire la porta senza scassinarla. Nel frattempo Armando Crocicchio distribuiva volantini che asserivano che un noto compagno dal doppio cognome è una faccia di merda e Joseph Levi sbraitava non so che da sotto il cappellino nerazzurro. Il segretario Valerio Federico ha letto la sua relazione, senza perizia oratoria ma con notevole passione; m’è piaciuto; rispondeva ad accuse a quanto pare mossegli da Litta Modignani di “dilettantismo politico” e si riproponeva come segretario. Intanto, ogni tanto, suonava la campanella della scuola di cui sopra. Poi sono intervenuti due sdini, uno giovanile – che ha detto che bisogna riavvicinare la politica alla gente -, uno senile – che ha detto che formazioni recenti come i Radicali da soggetti politici antichi come quello socialista che affonda le sue radici nell’800 hanno solo da imparare – e dietro di lui Strik Livers che sghignazzava che noi veramente le radici si affondano nel ‘700. E poi un militante coi capelli bianchi che si è candidato alla segreteria in concorrenza col Federico. Ganzo! Non lui, il fatto che concorrano così. Ma bravi eh, tutti e due. Chi avrà vinto?
Al che è arrivato Lucio Berté, con la catena ancora al braccio, che dice “S’è vinto!” e tutti acclamano. S’è vinto cosa? pensa lo sperduto Braccini. S’è vinto che la Regione Lombardia, anche in seguito allo sciopero della fame con incatenamento nonsoindo’ annesso del Berté ha infine istituito la figura del garante per i minori. La nonviolenza sul territorio. Poveri minori. Viva Berté! Un giorno, lo so, ci faremo arrestare insieme e sarà bellissimo. E Berté (si è capito che è il mio eroe?) conclude, in riferimento allo sciopero per Welby, rammaricandosi di non avere due stomaci per poter fare due digiuni alla volta. Olé.
Ma è giunta l’ora di desinare, io ciò ospiti a casa, la notte l’ho fatta bianca a giocare e il pomeriggio lo passerò in macchina verso Patria. Perciò me ne vado e corro a prelevare il mezzo parcheggiato in disobbedienza incivile prima che qualcuno mi eterodenunci.
Si inizia con un bel dibattito sul regolamento dell’assemblea. Ordinato, rapido, sapido. Siamo radicali, olé. Il tesoriere uscente ha detto che la sede è sotto sfratto da cinque anni, che l’ufficiale giudiziario li va a trovare ogni tre mesi, che la scuola elementare con cui condividono il palazzo pur di buttarli fuori aveva cambiato la serratura e che a lui gli è toccato spendere 250 euri di fabbro per farsi aprire la porta senza scassinarla. Nel frattempo Armando Crocicchio distribuiva volantini che asserivano che un noto compagno dal doppio cognome è una faccia di merda e Joseph Levi sbraitava non so che da sotto il cappellino nerazzurro. Il segretario Valerio Federico ha letto la sua relazione, senza perizia oratoria ma con notevole passione; m’è piaciuto; rispondeva ad accuse a quanto pare mossegli da Litta Modignani di “dilettantismo politico” e si riproponeva come segretario. Intanto, ogni tanto, suonava la campanella della scuola di cui sopra. Poi sono intervenuti due sdini, uno giovanile – che ha detto che bisogna riavvicinare la politica alla gente -, uno senile – che ha detto che formazioni recenti come i Radicali da soggetti politici antichi come quello socialista che affonda le sue radici nell’800 hanno solo da imparare – e dietro di lui Strik Livers che sghignazzava che noi veramente le radici si affondano nel ‘700. E poi un militante coi capelli bianchi che si è candidato alla segreteria in concorrenza col Federico. Ganzo! Non lui, il fatto che concorrano così. Ma bravi eh, tutti e due. Chi avrà vinto?
Al che è arrivato Lucio Berté, con la catena ancora al braccio, che dice “S’è vinto!” e tutti acclamano. S’è vinto cosa? pensa lo sperduto Braccini. S’è vinto che la Regione Lombardia, anche in seguito allo sciopero della fame con incatenamento nonsoindo’ annesso del Berté ha infine istituito la figura del garante per i minori. La nonviolenza sul territorio. Poveri minori. Viva Berté! Un giorno, lo so, ci faremo arrestare insieme e sarà bellissimo. E Berté (si è capito che è il mio eroe?) conclude, in riferimento allo sciopero per Welby, rammaricandosi di non avere due stomaci per poter fare due digiuni alla volta. Olé.
Ma è giunta l’ora di desinare, io ciò ospiti a casa, la notte l’ho fatta bianca a giocare e il pomeriggio lo passerò in macchina verso Patria. Perciò me ne vado e corro a prelevare il mezzo parcheggiato in disobbedienza incivile prima che qualcuno mi eterodenunci.
lunedì, dicembre 04, 2006
Il vostro regno per una guaina di lattice
Le manifestazioni oceaniche non mi hanno mai entusiasmato, sin dai tempi del liceo. Arriva sempre il momento nel quale mi guardo intorno e mi viene l'angoscia mentre mi chiedo se sono io ad essere fuori come un terrazzo perchè non apprezzo la gioia e la lotta e l'impegno collettivi o sono gli altri che si accalcano felici e impegnati al suono di insopportabili bonghi ads essere fuori come il fregio di Fidia. Quindi anche sabato, a vedere la grande manifestazione in tv, sono stata rapita dalla perplessità e provvido e lieto e grato mi è giunto il ricordo di quelle belle manifestazioncine radicali. Lì sì che ero a mio agio, pochi e attapirati, sembrava un club esclusivo di masochisti in gita domenicale (sciopero della fame, magari anche della sete, sotto la pioggia e sotto il sole, fra gli sguardi annoiati della Digos e degli astanti) oppure di feticisti del piede in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo.
Mancavano solo le tute di latex giallo radicale, con quelle saremmo stati davvero perfetti!
domenica, dicembre 03, 2006
Comunicazione di disservizio: non in mio nome
oh parbleu c'è chi dice, come la mia amica innamorata di un giovin omosessuale con le scarpe pitonate, che le categorie non esistono più. Ma lei è avanti, io vado soltanto oltre. Quindi solo bagni unisex, e allora dov'è che una donna va a piangere quando il suo oggetto dei desideri fa la triglia con un'altra? Dov'è che va a sparlare con le amiche durante una serata noiosa? Dov'è che, durante la stessa serata, si consulta con le amiche sull'annoso problema: "gli chiedo di portarmi al mare farmi sognare e dirmi che non vuol morire o aspetto che lo faccia sponte sua (se ce la fa)?" Saranno pure tempi di genitore A e genitore B (ovulo e spermatozoo saranno pure optional) e di estemporanee decisioni davanti all'impiegato del catasto sul sesso a cui si vuole appartenere, ma allora io vado all'anagrafe dichiaro di sentirmi novantenne e quindi di esserlo (e Pirandello mi capirebbe) e pretendo una bella pensioncina sociale, che ora ne avrei anche bisogno.
Se poi, per la felicità del mondo, è assolutamente necessario cancellare i bagni delle donne va bene, non metterò le bombe ma, vi prego, non in mio nome.
sabato, dicembre 02, 2006
Beati sono i morti e soprattutto i risorti e le maiale delle mamme
Sono sempre più confusa e infelice: vedo Prodi in TV e, come Muzio Scevola, mi rapisce l'impulso di fare olocausto della mano con la quale ho tracciato la croce sulla scheda (ma poi penso che ho votato per Bonino Ministro e mi allontano dal fuoco); sento un po' di congresso di Radicali Italiani, ma solo un po' perchè per il resto ho da montare sulle corriere Sudest e reggere l'animula vagula blandula coi dentuli, e mi sembra di essere a casa mia nei giorni di festa (ovvero fra lo psicodramma e la tragedia greca con una spruzzatina di Ibsen); apro la mail e scopro che la Lines è sempre più avanti e lancia sul mercato gli assorbenti aromatizzati agli agrumi mentre la dottoressa Graziottin gentilmente fa sapere sul sito Lines che le donne infibulate possono conmunque godere di regolari orgasmi; mi aggiro per il web e scopro che Radio Radicale nella persona di Diego Galli minaccia azioni legali contro l'uso satirico di materiale della radio (un po' come tornare a casa e scoprire che tua nonna vende armi nucleari ai talebani); provo, per tirarmi su, a pensare un po' alla Cecenia ma poi un'amica mi propone di incontrarci per il caffè e inizio a temere che mi voglia avvelenare con il polonio (per fortuna dove abito ora non c'è possibilità alcuna di ricevere un invito per un sushi). In sintesi, mi sveglio la mattina e penso che così non si può più vivere, allora vado su Disobbedisco e leggo di "Santi radicali". E allora, sforzandomi di non fare ooooohoooooo come gli infanti, dico basta.
Lo confesso: invece di iscrivermi a Radicali Italiani me ne sono andata un weekend ad Amsterdam. Del rsto, sono una donna non sono una santa e Pannella, negli anni Settanta, chiedeva ai militanti di essere felici. In più, mi fanno orrore i santi vivi. Quelli morti no, sono carini, divertenti e non fanno male a nessuno.
I santi vivi, invece, finiscono sempre col fare danno: maledicono, proscrivono, bruciano, mandano diffide, minacciano azioni legali, reclamano l'unificazione dei cessi (vedi CGL dopo l'affaire Luxuria-Gardini).
Insomma, va bene tutto, capisco tutto, ma i santi radicali no, preferisco le maiale delle mamme.