domenica, aprile 16, 2006

 

Davvero, non ce la faccio ...


Si provano strani sentimenti davanti a un 2,5% che doveva essere almeno un 4%, al controllo di un numero di schede che va nell'ordine delle migliaia, alle dichiarazioni di D'Alema sui radicali e così via. Bisognerebbe avere qualcosa con cui consolarsi e noto che tanti ci riescono godendosi un piacevole senso di superiorità umana, civile e antropologica, sui berluscones nascosti che, come nota sagacemente la Rossanda, strisciano fra di noi, mascherati da persone normali simili a replicanti. Ebbene, io non ce la faccio proprio. Non riesco a sentirmi superiore a qualcuno che vota diversamente da me. Soprattutto, non riesco a considerare un bubbone della vita civile e democratica, una pustola della paese normale (e quale?), un finiano o un berlusconiano. E' un vizio antichissimo quello di usare le metafore della malattia pericolosa e da debellare per indicare gli eretici, gli omosessuali, i sostenitori della tolleranza e tanti altri, ma non per questo riesco ad accettarlo. Del resto, neanche i puri, o almeno coloro che si presentano come tali, mi hanno mai suscitato particolari simpatie; sarà perchè, come credo dicesse Nenni, c'è sempre il puro più puro che ti epura, ed io ho una certa qual sensazione di essere tendenzialmente un'epuranda. E allora, pur fra tanto pessimismo pre, inter e post elettorale, davvero, non ce la faccio ... .
Beato che può e chi ce la fa. Almeno si guarda allo specchio il lunedì mattina, pensa che ha votato Prodi e si sente un eroe e un gigante del pensiero e dell'opera. A me, invece, girano umilmente le scatole.


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