venerdì, aprile 21, 2006

 

Pro Rosam et Pugnum/2


Ogni mattina mi reca nuovi motivi per sostenere la Rosa nel Pugno. Uno, poi, mi è particolarmente caro. A lungo ho sognato di morire a vent'anni, su una barricata, colpita da una pallottola in pieno petto e sventolando una bandiera. Vent'anni li ho compiuti un po' di tempo fa, sopravvivendo. Le barricate non si usano più, ma il sogno è rimasto. Il problema, ora, è: sotto quale bandiera cercar la bella morte? Da radicale, ho sempre avuto una scarsa attitudine per quelle rosse, nere o bianche. Al massimo il Jolly Roger. Quella di Radicali Italiani, nera con il nome del partito in giallo, non è minimamente adatta. Non si può morire eroicamente sventolando la bandiera dell'Ape Maya, no? Lo si può fare decorosamente, però, sotto le insegne gloriose della Rosa nel Pugno. Quel rosso ... quel simbolo ... allora sì che viene una morte artistica, esteticamente gradevole.
Quasi quasi, se solo ci penso, mi viene voglia di fabbricarmi una barricata, sventolare una bandiera della Rosa e vedere se qualcuno è così gentile da spararmi una pallottola in pieno petto. Quasi quasi, saluto la mamma e vado.



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Commenti:

Io l'altra mattina, la motivazione per credere nella rosa nel pugno l'ho trovata nella forza del "non ci sto" di Pannella, e nella definizione di libertà citata dalla Bonino poco dopo.
 
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