giovedì, maggio 18, 2006
O mangiar questa ministra…
Speravo la sbobba la servisse la Capa delle Forze Armate (sai bello tutti sull’attenti al passaggio di quel riscricciolo biondo) e se la sorbisse Prodi - e invece eccoci qua, comunque, nel quadro istituzionale. Qua non si dice né bene né male, e forse non si direbbe nulla, se nel giro di blog fatto poco fa non si fosse stati stimolati a dire due o tre cosette (la cosa importante è la tre, che è ancora incerta e per ora ci garba tenere bassa la notizia).
Uno. La prima volta di un radicale al governo. D’Alema non riuscì a dire di no alla prima volta di un ex-comunista a Palazzo Chigi, forse ha pesato qualcosa di analogo.
Due. Cencellescamente, ciàn dato anche due sottosegretari (Casula e Casillo, Difesa e Infrastrutture; fonte Perduca su radicali-toscana; non li conosco, quindi presumo che siano sdini) e, ahinoi, un viceministro, agli Esteri, Ugo Intini. Dico ahinoi non perché di Intini mi gravi l’impresentabilità generica (in termini di opportunità) da vestale craxiana (anzi: non rubò e fu fedele; c’è di meglio, c’è di peggio), ma perché quel che mi preme non è avere compagni al governo, è che quei compagni siano tali in quanto lottano per obbiettivi comuni, e le dichiarazioni di politica estera di Intini sono demichelisiane, sono realpolitike, sono, ai miei fini, inutili anzi dannose.
Due bis. Cencellescamente, non ci rompa troppo i coglioni sul cencellismo. Mastella alla Giustizia (in virtù dei senatori che a noi sono stati disinvoltamente ladrati) è una cosa da piangere. Dice: ma i suoi metodi, quasi, oramai, sono i vostri. Cicci, Mastella "crede nella gestione del potere", come si suol leggere di lui. I pannelliani, come da pseudo-manifesto (l'introduzione di Pannella a Underground a pugno chiuso), rifiutano "anche la fantasia se va al potere" (o giù di lì) - che è un modo estremo di dire no al potere per il potere, sì alla possibilità di espansione della Libertà (scusate la maiuscola – diciamo che è un termine tecnico). Nel peggiore dei casi (nel caso in cui, cioè, anche noi si indulgesse al potere per il potere, si scaldasse la poltrona solo per il gusto di poterla ancora scaldare a lungo) ci sarebbe forse l'aggravante dell'ipocrisia, o forse l'attenuante che perlomeno il nostro vizio rende omaggio alla virtù. In una intermedia eventualità, saremmo degli ottimi amministratori, perché l'eccellenza della "scuola" è fuori discussione. Nel caso migliore - è perché noi siamo i meglio, cazzo vòi?
Tre. Una cosa che non hanno notato in molti, che magari anzi deprezzano l’incarico alla Bonino in quanto – molto bandinellianamente - “ministro del nulla (l’Europa di oggi)”. Pare (dico “pare”, ne riparleremo) che fra le deleghe aggiunte al ministero, come parziale compensazione della perdita del portafoglio, ci sia quella, scorporata dagli Esteri, della Cooperazione allo Sviluppo. Il che significa la possibilità di togliere un bel po’ di ciccia ai volenterosi finanziatori di dittature sparse per il mondo, il che significa un’accorta gestione in continuità con l’ottantesca lotta allo sterminio per fame e al commissariato europeo della Bonino, il che significa che forse si potrà iniziare a sperimentare forme, per quanto magari timide (ma non ci giurerei), del così mal detto “ricatto democratico” – e cioè, banalmente ma vitalmente, avremo qualcuno che pretende il rispetto delle clausole riguardanti i diritti umani già presenti in tutti i contratti di Cooperazione e Sviluppo e mai applicate.
Altro. E l’eventuale deputato che subentrerà alla Bonino? E i nostri fottutissimi senatori? Ecchennesò.
Uno. La prima volta di un radicale al governo. D’Alema non riuscì a dire di no alla prima volta di un ex-comunista a Palazzo Chigi, forse ha pesato qualcosa di analogo.
Due. Cencellescamente, ciàn dato anche due sottosegretari (Casula e Casillo, Difesa e Infrastrutture; fonte Perduca su radicali-toscana; non li conosco, quindi presumo che siano sdini) e, ahinoi, un viceministro, agli Esteri, Ugo Intini. Dico ahinoi non perché di Intini mi gravi l’impresentabilità generica (in termini di opportunità) da vestale craxiana (anzi: non rubò e fu fedele; c’è di meglio, c’è di peggio), ma perché quel che mi preme non è avere compagni al governo, è che quei compagni siano tali in quanto lottano per obbiettivi comuni, e le dichiarazioni di politica estera di Intini sono demichelisiane, sono realpolitike, sono, ai miei fini, inutili anzi dannose.
Due bis. Cencellescamente, non ci rompa troppo i coglioni sul cencellismo. Mastella alla Giustizia (in virtù dei senatori che a noi sono stati disinvoltamente ladrati) è una cosa da piangere. Dice: ma i suoi metodi, quasi, oramai, sono i vostri. Cicci, Mastella "crede nella gestione del potere", come si suol leggere di lui. I pannelliani, come da pseudo-manifesto (l'introduzione di Pannella a Underground a pugno chiuso), rifiutano "anche la fantasia se va al potere" (o giù di lì) - che è un modo estremo di dire no al potere per il potere, sì alla possibilità di espansione della Libertà (scusate la maiuscola – diciamo che è un termine tecnico). Nel peggiore dei casi (nel caso in cui, cioè, anche noi si indulgesse al potere per il potere, si scaldasse la poltrona solo per il gusto di poterla ancora scaldare a lungo) ci sarebbe forse l'aggravante dell'ipocrisia, o forse l'attenuante che perlomeno il nostro vizio rende omaggio alla virtù. In una intermedia eventualità, saremmo degli ottimi amministratori, perché l'eccellenza della "scuola" è fuori discussione. Nel caso migliore - è perché noi siamo i meglio, cazzo vòi?
Tre. Una cosa che non hanno notato in molti, che magari anzi deprezzano l’incarico alla Bonino in quanto – molto bandinellianamente - “ministro del nulla (l’Europa di oggi)”. Pare (dico “pare”, ne riparleremo) che fra le deleghe aggiunte al ministero, come parziale compensazione della perdita del portafoglio, ci sia quella, scorporata dagli Esteri, della Cooperazione allo Sviluppo. Il che significa la possibilità di togliere un bel po’ di ciccia ai volenterosi finanziatori di dittature sparse per il mondo, il che significa un’accorta gestione in continuità con l’ottantesca lotta allo sterminio per fame e al commissariato europeo della Bonino, il che significa che forse si potrà iniziare a sperimentare forme, per quanto magari timide (ma non ci giurerei), del così mal detto “ricatto democratico” – e cioè, banalmente ma vitalmente, avremo qualcuno che pretende il rispetto delle clausole riguardanti i diritti umani già presenti in tutti i contratti di Cooperazione e Sviluppo e mai applicate.
Altro. E l’eventuale deputato che subentrerà alla Bonino? E i nostri fottutissimi senatori? Ecchennesò.
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Commenti:
http://www.lastampa.it/redazione/cmsfoto/20060518083415_ministeri_costi/galleria.asp?dirgal=&nomefile=esteri.jpg
certo che il tuo senso critico e analitico, farcito da una notevole ma equilibrata ironia rende gradevole anche l'avanzamento (sin troppo confuso) delle vicende politiche, che tuttavia sembra non vogliano aver fine.
La ministra (buono o no il ministero) è meglio di nulla, ma forse ci si meritava qualcosa di più..ma (come dici anche tu) chi si accontenta gode, più o meno.
Chi gode meno forse sono Ainis e il caro Bacchi che erano in attesa di una postazione (pare promessa) e si son trovati a navigare in un fiume in piena nel moto contrario.
Ma vedremo, secondo me tutto in politica cambia col soffio del vento. Tu come la vedi la storia dei deputati in impaziente attesa? Ento quando la bonino e il partito dichiareranno le loro intenzioni (si spera e suppone sagge) circa coloro il cui destino dipende da un "ok, rinuncio" o un "no, voglio tutto"..?
andrea
La ministra (buono o no il ministero) è meglio di nulla, ma forse ci si meritava qualcosa di più..ma (come dici anche tu) chi si accontenta gode, più o meno.
Chi gode meno forse sono Ainis e il caro Bacchi che erano in attesa di una postazione (pare promessa) e si son trovati a navigare in un fiume in piena nel moto contrario.
Ma vedremo, secondo me tutto in politica cambia col soffio del vento. Tu come la vedi la storia dei deputati in impaziente attesa? Ento quando la bonino e il partito dichiareranno le loro intenzioni (si spera e suppone sagge) circa coloro il cui destino dipende da un "ok, rinuncio" o un "no, voglio tutto"..?
andrea
grazie, su quella faccenda resto a quel che sapevo: Pannella incazzato come una scimmia, e quindi nessun turn over mai (o fino a fine incazzatura - che più o meno...). ciao
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