giovedì, marzo 02, 2006

 

In Campo di maria


da il Cittadino Oggi. Siena e Provincia, martedì 21 febbraio 2006

boxettino in prima pagina. Cronaca:
“Marijuana in Piazza. Processo rinviato”
Ieri alla procura di Siena si è avuto il terzo rinvio sul caso che riguardò, il 7 giugno 2002, i radicali Rita Bernardini, Claudia Sterzi e Giulio Braccini i quali misero in atto in Piazza del Campo la disobbedienza civile dedicata alla canapa terapeutica. In pratica si sono macchiati del reato di cessione gratuita di marijuana. Seguirono subito il fermo e la denuncia.

da pagina 6 (taglio alto):
“Nel giorno della morte di Luca Coscioni, alla procura di Siena c’è udienza sul sit in radicale del 2002”
Siena, Fabrizio Boschi.
Era il 7 giugno del 2002: in Piazza del Campo i radicali Rita Bernardini, Claudia Sterzi e Giulio Giulio Braccini [sic] mettevano in atto, come in molte altre parti d’Italia, la disobbedienza civile dedicata alla canapa terapeutica. In pratica si sono macchiati del reato di cessione gratuita di marijuana. Seguirono subito il fermo e la denuncia.
“Noi tre ‘delinquenti’ – dice Braccini – distribuimmo gratuitamente alcuni grammi di marijuana in piazza del Campo, per disobbedire civilmente a una legge che criminalizza la marijuana persino quando se ne fa uso a fini terapeutici (in casi, ad esempio, di anoressia, epilessia, sclerosi multipla…). Il fine di una disobbedienza civile è quello di giungere a un processo per poter discutere in una sede pubblica e competente della liceità di una legge”
Dopo un anno passato ufficialmente come ‘indagati’ hanno ricevuto la condanna senza processo a due mesi e rotti di reclusione o a 2500 euro circa di multa. La procedura si chiama ‘decreto penale di condanna’, e a quanto pare è frequente in generale ma rarissimo nei casi legati alla droga (forse la prima dopo trent’anni).
Claudia Sterzi e Giulio Braccini presentarono quindi opposizione al decreto alla procura di Siena. Da allora si sono avuti due rinvii per la mancata presentazione dei testimoni in quanto non avvertiti con raccomandata come da prassi. Ieri alla procura di Siena, il terzo rinvio, nel giorno della morte del radicale Luca Coscioni, questa volta a causa di accavallamenti processuali dei legali.
“Resta il dato di un gip che ha pensato di ‘farci un favore’ decuratando pene e sanzioni previste da un lato, e di farsi un favore, dall’altro, spicciandosi di un processo così seriamente politico – spiega Braccini – Con quella pregiudicata della Rita e con due novelli ex incensurati, la lotta va avanti”. Per Rita Bernardini si è trattato della ventesima disobbedienza civile. “Un’ulteriore disobbedienza, stavolta più di massa, la compiremo a Roma quando il decreto Fini (quello che equipara droghe leggere e pesanti, ndr) sarà operativo. Oggi (ieri, ndr) è morto Luca Coscioni, e in questa luttuosa occasione può essere interessante il fatto che la nostra disobbedienza civile ha avuto come obbiettivo dichiarato la legalizzazione almeno della marijuana per uso terapeutico”.

box di spalla. La Storia. Sono le 17 del 7 giugno 2002 e Claudia Sterzi, Giulio Braccini e la presidente dei Radicali Italiani Rita ernardin vengono arrestati per aver ceduto gratuitamente della marijuana a dei passanti, in piazza del Campo nella classica disobbedienza civile alla radicale. Sono subito seguiti il fermo e la denuncia. Dopo un anno passato ufficialmente come “indagati” hanno ricevuto la condanna senza processo a due mesi e rotti o a 2500 euro circa di multa; la procedura si chiama “decreto penale di condanna”, e a quanto pare è frequente in generale ma rarissima nei casi legati alla droga (forse la prima da trent’anni). Dopo l’opposizione al decreto ieri un ulteriore rinvio d’udienza.


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