domenica, settembre 10, 2006

 

Perversa, eccitata e soddisfatta


Lo sapevo che, alla fine, la più grande delle soddisfazioni non mi sarebbe stata negata. L'ho visto oggi, proprio con le mie deboli ma lussuriose pupille: Veltroni, nel pieno fulgore della notte bianca, alzava al cielo la coppa del mondo, con lo sguardo stupito e appannato di chi ha corso per due ore in campo e non può credere di avercela fatto, di ave centrato il rigore della vittoria. Proprio come se l'avesse vinta lui, la coppa. Splendido, meglio del presenzialismo melandresco. Veltroni, Veltroni è sempre un'altra cosa, una più profonda soddisfazione. Ero tutta eccitata: ammirarlo così, come avevo sempre sognato e mai osato chiedere, proprio mentre i soldati italiani arrivano in Libano, la democrazia israeliana è seriamente minacciata, il presidente iraniano sogna rivoluzioni islamiche mondiali, permanenti e atomiche, la crisi economica impazza. Mentre il mondo si agita e nella notte bianca romana si suona Mozart con il sottofondo dei fuochi d'artificio ( grazie TG che mi hai fatto vedere anche questo), lui, Walter, è lì, sublime e sereno, ad abbracciare coram flash dei giornalisti la coppa del mondo.
E' stato stupendo, sarà fantastico.


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