venerdì, maggio 26, 2006
Pro Rosi
È sempre la solita solfa: sei donna e ti devi occupare di roba da donne, e cioè se sei così sfrontata da abbandonare la famiglia per la politica, ti puoi occupare, al limite, delle cose che ti competono.
Quindi, se una donna diventa ministra, le può capitare:
- pari opportunità, perché è un ministero nato per le donne che pensano alle donne e alle loro disgrazie di donne in quanto tali;
- sanità, perché le donne sono tanto buone e pensano alla salute del prossimo loro. Inoltre sono abituate a prendersi cura di figli e mariti malati;
- istruzione, perché passano tipicamente i loro pomeriggi a fare i compiti coi figli e quando i mariti le fanno andare a lavorare, fanno le prof. Le acide di lettere o le stronze di matematica;
- politiche giovanili e sport, perché le mamme scarrozzano i figli in piscina, agli allenamenti di calcio e vanno in palestra per combattere la cellulite.
Ma non le potrà mai capitare, ad esempio:
- economia, perché notoriamente le donne di numeri non capiscono un cazzo, e tendono a spendere soldi in scarpe e borsette;
- difesa, perché le donne non fanno il militare, non capiscono niente di armi e (come nel caso della Bonino) potrebbero essere pure nonviolente.
Ora, a occhio e croce Prodi ha fatto due conticini: ha visto che ormai aveva piazzato tutti i posti, ha notato che c'erano poche donne e questo cozzava con le promesse fatte in campagna elettorale sul numero delle ministre, e cosa ha fatto? Ha creato un inutile ministero (tanto ce n'erano pochi) da quota margherita rosa: il ministero della famiglia. E l'ha dato alla Bindi. E lei che fa? Giustamente, s'è incazzata talmente tanto che non voleva neanche andare a giurare: avevano promesso un ministero vero, anche se da donne, di quelli col portafoglio, e che più o meno si sa di cosa dovrebbero occuparsi.
Ma Prodi s'è dimenticato che la Rosy oltre ad essere donna cattolica, non tiene famiglia ed è persona (apparentemente) coerente e seria.
E questa donna (pure un po' incazzata, che se vogliamo restare sui luoghi comuni è un essere molto pericoloso), appena giurato ha cominciato ad essere scomoda: ha accennato in una intervista a PACS, fecondazione assistita, e adozioni (forse l'unica cosa di cui poteva innocuamente parlare). E non ha detto niente di che, ma è bastato per
- finire in una vignetta di Giannelli,
- beccarsi l'appellativo di zapatera conMelandri Turco e Bonino,
- far dire a Prodi di darsi una calmata con le interviste ai ministri,
- farsi criticare dal responsabile di forza italia per i rapporti col Vaticano (lo cito solo perché non sapevo che esistesse, beata ignoranza),
- farsi dare di lesbica da un imbecille (e se lo dice Fini, lo posso fare anche io) di senatore di AN, scatenando tra l'altro un polverone e una serie di affermazioni da varie parti di cattivo gusto,
- farmi sperare che questo governo produca qualche cosa di buono.
Quindi, se una donna diventa ministra, le può capitare:
- pari opportunità, perché è un ministero nato per le donne che pensano alle donne e alle loro disgrazie di donne in quanto tali;
- sanità, perché le donne sono tanto buone e pensano alla salute del prossimo loro. Inoltre sono abituate a prendersi cura di figli e mariti malati;
- istruzione, perché passano tipicamente i loro pomeriggi a fare i compiti coi figli e quando i mariti le fanno andare a lavorare, fanno le prof. Le acide di lettere o le stronze di matematica;
- politiche giovanili e sport, perché le mamme scarrozzano i figli in piscina, agli allenamenti di calcio e vanno in palestra per combattere la cellulite.
Ma non le potrà mai capitare, ad esempio:
- economia, perché notoriamente le donne di numeri non capiscono un cazzo, e tendono a spendere soldi in scarpe e borsette;
- difesa, perché le donne non fanno il militare, non capiscono niente di armi e (come nel caso della Bonino) potrebbero essere pure nonviolente.
Ora, a occhio e croce Prodi ha fatto due conticini: ha visto che ormai aveva piazzato tutti i posti, ha notato che c'erano poche donne e questo cozzava con le promesse fatte in campagna elettorale sul numero delle ministre, e cosa ha fatto? Ha creato un inutile ministero (tanto ce n'erano pochi) da quota margherita rosa: il ministero della famiglia. E l'ha dato alla Bindi. E lei che fa? Giustamente, s'è incazzata talmente tanto che non voleva neanche andare a giurare: avevano promesso un ministero vero, anche se da donne, di quelli col portafoglio, e che più o meno si sa di cosa dovrebbero occuparsi.
Ma Prodi s'è dimenticato che la Rosy oltre ad essere donna cattolica, non tiene famiglia ed è persona (apparentemente) coerente e seria.
E questa donna (pure un po' incazzata, che se vogliamo restare sui luoghi comuni è un essere molto pericoloso), appena giurato ha cominciato ad essere scomoda: ha accennato in una intervista a PACS, fecondazione assistita, e adozioni (forse l'unica cosa di cui poteva innocuamente parlare). E non ha detto niente di che, ma è bastato per
- finire in una vignetta di Giannelli,
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- far dire a Prodi di darsi una calmata con le interviste ai ministri,
- farsi criticare dal responsabile di forza italia per i rapporti col Vaticano (lo cito solo perché non sapevo che esistesse, beata ignoranza),
- farsi dare di lesbica da un imbecille (e se lo dice Fini, lo posso fare anche io) di senatore di AN, scatenando tra l'altro un polverone e una serie di affermazioni da varie parti di cattivo gusto,
- farmi sperare che questo governo produca qualche cosa di buono.
Etichette: Livietta
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Commenti:
Se una cosa ti può consolare, Livietta, è che certe donne ministro riescono a far pari o maggiori danni dei ministri maschietti.
A te la scelta dell'esempio...
u.
A te la scelta dell'esempio...
u.
Opterei per la scelta di persone capaci in posti appropriati, senza distinzioni di genere, provenienza, tendenze sessuali e chi più ne ha, più ne metta. Ma forse siamo ancora un po' lontani.
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